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Faccia a faccia al Manzoni
di Giacomo Correale Santacroce


i candidati
Cirillo, Fustinoni, Mariani, Mosca, Moccia e Faglia (manca la foto di Stegani) - foto Fr.I.

Mentre ieri sera mi recavo al Teatro Manzoni per assistere all'ultimo “faccia a faccia” tra i candidati sindaco organizzato dal Cittadino, riflettevo sul discorso che Veltroni aveva tenuto nel pomeriggio al comizio dell'Ulivo, in cui raccomandava agli ulivisti di pensare ai problemi della città più che agli schieramenti politici, di rispettare gli avversari, di considerare il ruolo del sindaco come dell'interprete non di una parte, ma di tutta la città considerata come una unica comunità.

In questo spirito ho seguito il dibattito. La platea era piena, le tifoserie pronte agli applausi per il proprio candidato e ai fischi per gli avversari (mi è venuta in mente anche l'affermazione di Gianni Rivera pochi giorni prima in un altro incontro dell'Ulivo, di preferire quelli che praticano lo sport a quelli che lo guardano).

Tutto questo premesso, che giudizio complessivo mi sento di dare dell'evento?

Ne ho tratto una conferma della superiorità dell'”offerta” del sindaco Faglia rispetto a quella degli altri candidati. I quali, tuttavia, mi sono sembrati (forse perché influenzato da Veltroni) meno distanziati rispetto al capofila che nei precedenti incontri.

I temi principali: il Piano di Governo del Territorio (PGT), la solita Cascinazza, piazza Trento e Trieste, il traffico.

Sul primo tema, è emerso nettamente che, mentre Faglia esprime con decisione l'impegno a far approvare il PGT entro i termini di legge (ottobre 2007), gli altri hanno ventilato l'intenzione di apportarvi delle modifiche (Mariani ha parlato addirittura di varianti). Non è stato detto chiaramente al pubblico che modificare o variare sostanzialmente il PGT significa affossarlo, e dover ripartire da capo.

Anche sulla Cascinazza si è assistito a un contrasto tra una linea sostanzialmente rigida di Faglia, che sbandiera la vittoria giudiziaria a livello di Cassazione come risolutrice definitiva della controversia, e le posizioni dei contendenti, che ritengono necessario sedersi al tavolo con la proprietà per una reale e definitiva soluzione del problema.

Per quanto riguarda piazza Trento, Faglia ha presentato le scelte dell'amministrazione (in particolare quella di dare la precedenza al parcheggio sotterraneo di piazza Trento rispetto a quello di piazza Citterio) come una scelta obbligata, avendo come modello esempi di altre città e in particolare di Bolzano. Non mi è sembrato che gli oppositori abbiano portato soluzioni alternative chiare (più che sulla priorità del parcheggio di piazza Citterio, ancora centrale, avrebbero potuto sostenere con più forza la soluzione urbanistica dei parcheggi periferici e del potenziamento dei trasporti pubblici).

Sul traffico, la mia sensazione è che non sia ancora emersa da parte di nessuno una visione e una programmazione forte, del tipo di quella auspicata ripetutamente da Renzo Piano e basata su un deciso scoraggiamento dell'afflusso di auto verso il centro e un altrettanto deciso potenziamento dei mezzi pubblici.

Gli scontri maggiori, come era prevedibile, si sono verificati tra Faglia e Mariani e tra Mosca e Faglia. I contrasti tra i primi due sono stati accompagnati da accese manifestazioni dei rispettivi sostenitori, per fortuna solo in termini di applausi, fischi e buuuu. Mariani è stato forse più bersagliato, per la sua scelta di aver accettato la candidatura berlusconiana, cioè di chi ha affossato il suo tentativo di dare alla città un buon piano regolatore (il Piano Benevolo). Ha anche ecceduto nella reazione, accusando ingiustamente Faglia di essersi portato la claque e definendo “branco” i sostenitori del sindaco.

L'astio reciproco tra Mosca e Faglia si è purtroppo manifestato ancora, con accuse reciproche di falsità. La strategia di Mosca è basata sulla critica rivolta sia alla destra che al centrosinistra, nella speranza improbabile di essere anche questa volta, come nelle precedenti elezioni, l'ago della bilancia. A mio parere alla fine non avrà scelta, perché se il centrosinistra, e in particolare Faglia, non gli piace, la prevedibile politica amministrativa della destra dovrebbe soddisfarlo ancora meno e, soprattutto, avrebbe minori possibilità di incidere su di essa (al contrario nel centrosinistra sono in molti a condividere la sua visione sull'ambiente).

Moccia ha espresso meglio del solito la sua posizione “centrista” (mastelliana) alla De Gasperi (un centro che guarda a sinistra).

Gli altri candidati sono apparsi meno spaesati del solito (l'umanista in un intervento ha esaltato la Costituzione), Fustinoni più attento ai contenuti e Cirillo... meno preservativo (grande trovata quella di distribuire bottiglie di acqua all'assetata platea).

Brindisi finale offerto dal Cittadino (purtroppo solo per i candidati). Almeno questo, nello spirito di Veltroni.

Giacomo Correale Santacroce


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  23 maggio 2007